L’articolo 27 della Costituzione, relativo alla detenzione, dice che “le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato”.
E se è vero che “il grado di civilizzazione di una società si misura dalle sue prigioni”, come affermava Dostoevskij, la situazione che lo stato delle carceri italiane ci racconta è allora tutt’altro che positiva, tra sovraffollamento e carenza di progetti di riabilitazione, con problemi che il periodo di pandemia da poco passato non ha fatto altro che acuire, per i detenuti soprattutto, ma anche per il personale penitenziario.
Ne ragionano insieme il fumettista Zerocalcare (Niente di nuovo sul fronte di Rebibbia, Lontano dagli occhi lontano dal cuore), secondo cui l’argomento è “uno dei grandi rimossi della nostra società”, e Luigi Manconi (Poliziotto-Sesantotto), già presidente della Commissione per la tutela dei diritti umani del Senato. Li incontra il giornalista Luca Misculin.